
I PRINCIPI DELLA DEMOCRAZIA REPUBBLICANA
Il 27 dicembre 1947, dopo 18 mesi di lavoro dell’Assemblea Costituente composta da 535 Padri e 21 Madri Costituenti appartenenti ai diversi schieramenti politici, venne promulgata dal capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, la Costituzione italiana, che sarebbe entrata in vigore pochi giorni dopo, il 1° gennaio 1948.
“L’Assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore”.
(Umberto Terracini, Presidente dell’Assemblea Costituente)


Il 2 giugno di 74 anni fa nasceva la nostra Repubblica. Quel giorno con il loro voto le Italiane e gli Italiani sceglievano di darsi un diverso ordinamento dello Stato, non più fondato sulla successione dinastica di casa Savoia, il cui ultimo rappresentante aveva favorito la salita al potere di una dittatura liberticida, le leggi razziali del 1938, l’entrata in guerra dell’Italia con tutte le violenze e i lutti che l’avevano accompagnata.
La lotta di Liberazione permise al nostro Paese di riscattarsi da quel passato e di decidere la forma di governo per il nuovo Paese che nasceva da quella distruzione, eleggendo gli uomini e le donne che avrebbero scritto gli articoli della Costituzione che ancora sta alla base della nostra vita politica e sociale.
In quel 2 giugno 1946 per la prima volta parteciparono al voto anche le donne, da sempre escluse dalla vita politica e ancor più emarginate durante il fascismo, che le aveva ulteriormente rinchiuse e sottomesse.
Su questa prima fondamentale conquista la nostra sezione nel 2016 ha realizzato il filmato “Le nostre ragazze del ’46 rievocano la prima volta” intervistando alcune concittadine.
Metà della popolazione italiana iniziava allora il lento percorso per ottenere la parità dei diritti solennemente affermata anche nell’articolo 3 della Carta costituzionale, alla cui stesura parteciparono 21 donne.
Nel 2020 le celebrazioni per la nascita della Repubblica assumono un tono diverso a causa della pandemia, tuttavia la Segreteria nazionale dell’ANPI ha deciso di dare un particolare significato a questa ricorrenza: anche per valorizzare il ruolo che da quella data la donne hanno potuto svolgere partecipando attivamente alla vita politica dell’Italia, 21 rose rosse saranno posate sulle tombe delle 21 Madri Costituenti “che hanno contribuito, con infinita passione democratica e forza delle idee, a donarci questa magnifica Carta”.
W LA REPUBBLICA, W LA COSTITUZIONE!

Una rosa alle rose della Costituzione

L’iniziativa dell’ANPI per celebrare la Festa della Repubblica: i dirigenti provinciali e nazionali della nostra Associazione, assieme ai rappresentanti delle Istituzioni locali, deporranno una rosa sulla tomba delle 21 Madri Costituenti.
La Presidenza e la Segreteria nazionali ANPI hanno scelto un modo insolito, ma fortemente simbolico, per celebrare il 2 giugno, Festa della Repubblica. Si tratta di una rosa rossa che i dirigenti nazionali e provinciali della nostra Associazione, insieme ai Sindaci e, in alcune località anche ai Prefetti, deporranno sulle tombe di quelle meravigliose donne che, elette nel 1946 all’Assemblea Costituente, contribuirono, con infinita passione e forza delle idee democratiche, alla ideazione e alla scrittura della nostra Costituzione. [continua]

LA REPUBBLICA DELLA COSTITUZIONE

Dichiarazione di Carla Nespolo per repubblica.it
Rinascere dalla Repubblica e dalla Costituzione. Il 2 giugno 2020 racchiude questo impegno. L’Italia ha un’arma formidabile per il suo nuovo risorgimento: attuare pienamente i principi e le disposizioni della Carta costituzionale, conquistata col sacrificio delle partigiane, dei partigiani e di tutti coloro che liberarono il Paese. La Costituzione disegna una terra dove finalmente libertà, giustizia sociale, diritti umani e diritti civili diventano vita quotidiana.
Per questo ogni giorno pubblicheremo sui social un articolo della Costituzione e il 2 giugno deporremo una rosa rossa sulle tombe delle 21 Costituenti che hanno contribuito, con infinita passione democratica e forza delle idee, a donarci questa magnifica Carta.