assemblea 2023

in occasione della nostra assemblea annuale che si terrà sabato 11 marzo 2023 alle ore 15.00 presso la Cooperativa L’Agricola di via Mariani, faremo un bilancio sull’attività dello scorso anno, discuteremo dei progetti in corso e sarà anche un’importante occasione per valutare insieme proposte per il futuro.
Di seguito l’ordine del giorno:

  • Saluti e nomina del presidente e del segretario dell’assemblea;
  • Relazione sui compiti dell’Associazione;
  • Esame dell’attività svolta nel corso del 2022;
  • Sviluppo e progetti per il 2023;
  • Esame e approvazione del bilancio consuntivo 2022 e preventivo 2023;
  • Varie ed eventuali;
  • Conclusioni del rappresentante dell’ANPI Provinciale Primo Minelli.
Nell’attesa di incontrarvi, porgiamo saluti fraterni.
IL COMITATO

Leggi l’intervento della nostra presidente di sezione Gabriella Milanese

Apri il documento con l’elenco delle attività del 2022

scarica l’ invito

Leggi la relazione del presidente Gianfranco Pagliarulo all’assemblea nazionale svoltasi a Cervia nelle giornate del 4 e 5 febbraio 2023

Felice Riccardi

Felice Riccardi, per tanti anni presidente dell’ANPI di Cinisello Balsamo e attualmente suo presidente onorario, ci ha lasciato.

Quando scompare una persona che è stata così presente nella vita cittadina si prova un senso di perdita e la convinzione che se ne sia andato un uomo che era parte attiva e costante della comunità e che costituiva un elemento importante della sua memoria storica. Perché Felice Riccardi aveva portato il suo contributo di passione civile, accompagnata da attenzione disinteressata e rispetto verso gli altri, in tutti gli ambiti della vita sociale: avendo cominciato a lavorare molto giovane si era subito impegnato all’interno del sindacato di categoria in cui aveva ricoperto ruoli dirigenziali, così come aveva fatto nel mondo cooperativo di cui era stato membro attivo per tutta la sua vita. La sua passione politica, che non scadeva mai nella faziosità, lo aveva spinto alla militanza nei partiti della sinistra e poi alla partecipazione costante all’interno del Consiglio Comunale (1968-1995), che lo vide anche nei ruoli di assessore, di vicesindaco e di sindaco (1979-80). Per questo suo costante impegno nella vita istituzionale e sociale di Cinisello Balsamo, l’Amministrazione comunale gli aveva conferito nel 2010 l’onorificenza della Spiga d’Oro.
Noi dell’ANPI, in tutti gli anni in cui è stato presidente, apprezzavamo la sua capacità di analisi e di indirizzo che aveva maturato in tanti ambiti diversi della vita pubblica, la sua attenzione verso i giovani a cui aveva aperto l’associazione, il suo essere sempre presente per portare la sua testimonianza. Felice Riccardi non mancava mai a ogni incontro, manifestazione, dibattito, cena, gita sociale. Noi eravamo certi che lui ci sarebbe stato e, anche se negli ultimi tempi la sua salute precaria lo aveva costretto a ridurre gradatamente la sua partecipazione, continuavamo a rivolgerci a lui per un consiglio che sapevamo essere sempre meditato. Mancherà a noi e alla sua città.

Lunedì 1° agosto dalle 10 alle 16 sarà allestita la camera ardente nell’aula consiliare (via XXV Aprile 4) e alle ore 16.30 nella chiesa di Sant’Ambrogio (piazza Gramsci) si svolgerà la cerimonia funebre.

Cimitero Nuovo

Cimitero Nuovo
Piazza dei Cipressi

La ricerca di ulteriori dati attendibili che consentano l’aggiornamento dei nostri archivi è in costante svolgimento. Saremo lieti di accogliere e confrontarci su eventuali documenti proposti e informazioni aggiuntive.
potete contattarci inviando una mail a:
anpicinisello@libero.it

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I luoghi della nostra memoria
Le vie dedicate agli Antifascisti – Le vie dedicate ai Partigiani – Le vie dedicate ai deportati – Le vie con le Pietre d’Inciampo – Gli spazi pubblici con i monumenti e le lapidi

Cimitero di Balsamo

Cimitero di Balsamo
Via Piemonte

La ricerca di ulteriori dati attendibili che consentano l’aggiornamento dei nostri archivi è in costante svolgimento. Saremo lieti di accogliere e confrontarci su eventuali documenti proposti e informazioni aggiuntive.
potete contattarci inviando una mail a:
anpicinisello@libero.it

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Cimitero vecchio di Cinisello

Cimitero vecchio di Cinisello
via dei Crisantemi

La ricerca di ulteriori dati attendibili che consentano l’aggiornamento dei nostri archivi è in costante svolgimento. Saremo lieti di accogliere e confrontarci su eventuali documenti proposti e informazioni aggiuntive.
potete contattarci inviando una mail a:
anpicinisello@libero.it

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25 APRILE 2022

25 APRILE 2022
77° anniversario della Liberazione

Le celebrazioni per la festa della Liberazione cadono in un momento di grave crisi internazionale, che segue due anni di emergenza dovuta alla pandemia. E’ perciò importante che oggi, come 77 anni fa, tutti noi che crediamo nei valori della Resistenza affrontiamo con spirito unitario questa difficile fase della storia. Riscoprire la voglia di libertà, giustizia, eguaglianza, solidarietà, pace che animò i nostri partigiani e tutte le persone che, con modalità diverse, contribuirono alla loro lotta può aiutarci a comprendere questo difficile presente.
Il programma che abbiamo approntato, con la collaborazione di altre realtà del territorio, affronta sia il tema della dittatura sia quello della lotta partigiana per arrivare ad onorare i tanti che si sono sacrificati per la nostra libertà.
Iniziative in programma:
mercoledì 20 aprile

ore 10:30 in sala consiliare incontro La Resistenza e la Liberazione nelle città organizzato con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale.
Interverranno:
Alessandro Pollio Salimbeni, Comitato nazionale A.N.P.I. e consigliere I.S.E.C.
Gabriella Milanese, presidente A.N.P.I. Cinisello Balsamo
Verrà allestita la mostra
Gli eroi son tutti giovani e belli da martedì 19 a venerdì 22 aprile in sala consiliare, nei orari:
martedì 19 dalle 11 alle 12.30
mercoledì 20 dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18
giovedì 21 e venerdì 22 dalle 9 alle 12.30


domenica 24 aprile:
Posa delle targhe in onore dei nostri concittadini antifascisti, partigiani e deportati che hanno lottato per la nostra libertà:
ore 10:00 Cimitero nuovo in piazza dei Cipressi
ore 10:45 Cimitero vecchio in via dei Crisantemi
ore 11:30 Cimitero di Balsamo in via Piemonte
ore 16:30 spettacolo teatrale Cattiva Semenza a cura di  Oneiros Teatro – salone Matteotti in via I maggio 5 – organizzato con UniAbita.
Prenotazione obbligatoria
Per prenotarti vai all’area eventi di UniAbita o telefona allo 02.660718330

lunedì 25 aprile:
ore 11:30 presidio statico in piazza Italia davanti alla pietra commemorativa “Ai Partigiani”.

ore 20:00 Polenta partigiana in via Mariani 11, organizzata con Slow Food Nord Milano, L’Agricola e Osteria Barbagianni.

Manifestazione nazionale con partenza del corteo alle ore 14.30 da Corso Venezia e arrivo in piazza Duomo alle ore 15:30 dove si terranno gli interventi.

MOSTRA
Il difficile cammino delle donne dal fascismo alla Costituzione

Visita la pagina dedicata ai luoghi dove riposano i nostri Antifascisti, Partigiani e Deportati

EVENTI

77° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI FONTENO

77° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI FONTENO
Domenica 18 luglio 2021

31 agosto 1944: sconfitti i nazifascisti nella battaglia di Fonteno

Abbiamo commemorato domenica mattina la vittoria riportata dalla 53ma Brigata Garibaldi nella battaglia di Fonteno in provincia di Bergamo. La battaglia ha costituito uno degli episodi più importanti della Resistenza italiana registrando la sconfitta dei nazifascisti in campo aperto. Il comune di Fonteno era stato occupato dalle SS che avevano messo a soqquadro il paese e minacciato di fucilare il parroco, don Gaetano Macchi e 30 cittadini presi come ostaggi, se entro le 15 del 31 agosto i partigiani non avessero rilasciato alcuni graduati tedeschi catturati il 22 agosto. Nel frattempo oltre trecento fascisti stavano salendo in direzione delle postazioni partigiane, con l’intento di sorprendere alle spalle la formazione partigiana, senza però fare i conti con la popolazione che l’aveva avvertita.
La decisione assunta dalla 53ma Brigata Garibaldi rivelò una grande intelligenza tattica: 40 uomini furono destinati ad affrontare i fascisti, sul monte Torezzo, al comando del tenente Giorgio Paglia (fucilato il 21 novembre 1944 dai fascisti della legione Tagliamento in località Malga Lunga), mentre i rimanenti 30, alle dipendenze del comandante Giovanni Brasi, “Montagna”, dovevano condurre l’azione per liberare il paese. Dalla valle, intanto, salivano le voci concitate dei cittadini che fuggivano da Fonteno portando via il bestiame. Le SS non avevano aspettato le 15 per mettere in atto le loro minacce. Verso mezzogiorno i partigiani giungono nei pressi del paese.
Alle 14 aprono il fuoco e colpiscono mortalmente tre tedeschi. Grazie anche alle informazioni dei cittadini i partigiani si rendono conto che la maggior parte dei tedeschi non è in paese, non avendo essi previsto alcuna azione partigiana. Gli uomini di Montagna piombano addosso ai tedeschi che si arrendono, compreso Langer, comandante delle SS di stanza a Bergamo. Finalmente il paese, dopo una trattativa con il comando tedesco, è libero. Il primo settembre i tedeschi, disarmati, lasciano a piedi il paese di Fonteno, fatti segno al disprezzo della popolazione. Ma il 7 settembre i fascisti attuano una feroce rappresaglia: salgono sui monti di Fonteno, incendiando stalle, uccidendo uomini e terrorizzando la popolazione.

Roberto Cenati – Presidente Anpi Provinciale di Milano

Pastasciutta antifascista – 2021

Pastasciutta Antifascista

domenica 25 luglio 2021 – ore 20.00
presso i giardini della Cooperativa Agricola
di Via Mariani, 11 – Cinisello Balsamo

Care iscritte e cari iscritti,
anche quest’anno viene organizzata la Pastasciutta dei fratelli Cervi.
Questo tradizionale incontro che ci vede riuniti in estate da molti anni, rappresenta per tutti noi un’occasione per ritrovarci nel segno dell’antifascismo e dei valori della nostra Costituzione.

Ricordiamo che nel rispetto delle norme anti Covid-19 in vigore, la prenotazione è obbligatoria:
puoi prenotare inviando una mail a info@slowfoodnordmilano.it o telefonando al n.ro 349 6004799.

Questa importante iniziativa è preceduta da Festa d’Estate organizzata da giovedì 22 a sabato 24 luglio.
Apri gli allegati per i dettagli delle iniziative:
Pastasciutta antifascista
Festa d’Estate
Saluti fraterni, IL COMITATO

COMUNICATO STAMPA DEL 22 GIUGNO 2021

COMUNICATO STAMPA DEL 22 GIUGNO 2021

A seguito del comunicato stampa dell’Amministrazione comunale e dell’Unione degli Istriani del 16 giugno, relativo al protocollo d’Intesa siglato per promuovere la collaborazione tra il Comune e tale Associazione, trasmettiamo il comunicato emesso dal Forum delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza, di cui fanno parte numerose associazioni partigiane, laiche e di ispirazione cristiana (come l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani), l’Associazione degli Internati Militari, le associazioni dei deportati e dei reduci dai campi di sterminio.
Sono così confermate le preoccupazioni che avevamo espresso nel precedente documento e che anzi vengono ulteriormente rafforzate da quanto, nel comunicato stampa dell’Amministrazione comunale, l’Unione degli Istriani – candidamente – afferma, e che cioè la loro “trentennale ricerca storica” si basa sul noto “Albo d’Oro dei Caduti nella Venezia Giulia”, un libro scritto dal criminale di guerra Luigi Papo de Montona, dal 1943 Commissario del Fascio e capo della Squadra d’azione fascista di Montona (Istria), un gruppo di volontari della GNR che confluì nella MDT (Milizia Difesa Territoriale) che si era posta sotto il diretto comando dei nazisti. Le squadre che Luigi Papo comandava si resero protagoniste di atrocità, saccheggiarono villaggi, torturarono e uccisero gli oppositori al nazifascismo, fecero internare in Germania partigiani jugoslavi e civili sospettati di antifascismo. Luigi Papo venne accusato dalla Commissione di Stato jugoslava di aver comandato l’uccisione e la tortura di partigiani e civili disarmati. La fece franca perché, catturato e imprigionato dai partigiani jugoslavi, non fu riconosciuto e perciò venne rilasciato. Fu esule in Italia e visse a lungo a Roma sotto falso nome per timore di essere estradato.
Sarebbe dunque sulla base di quanto narrato da un criminale di guerra che verrebbero raccontate ai nostri studenti le complesse vicende del Confine Orientale?
All’Amministrazione comunale, che estrosamente afferma che ben 350 mila esuli italiani sarebbero “sopravvissuti” agli eccidi, desideriamo ricordare che:
– in Istria e negli altri territori costieri appartenuti all’Italia prima dell’invasione militare voluta dal fascismo, sono presenti comunità di italiani che vivono in pace con le altre comunità e che alcuni di loro hanno ruoli politici e istituzionali di spicco nelle istituzioni locali, regionali e nazionali slovene e croate;
– che le comunità di italiani oltre confine sono ben rappresentate da Associazioni che promuovono la storia, l’arte, la cultura e la lingua italiana, e persino i dialetti di quelle terre;
– che a Rovigno esiste un Centro di Ricerche Storiche, fondato nel lontano 1969, dunque in pieno periodo titino, che è punto di incontro, collaborazione e dialogo fra gli studiosi di Italia, Slovenia e Croazia, sostenuto dai rispettivi Stati, e che svolge un ruolo prezioso nell’ambito della ricerca e valorizzazione del patrimonio storico e delle tradizioni delle comunità italiane “in un costante dialogo tra le culture italiana, slovena e croata in un’ottica europeista, senza confini e divisioni nazionalistiche di qualsiasi tipo”.
È questo il modo, assessore Visentin e sindaco Ghilardi, di promuovere il dialogo e il confronto tra le diverse comunità presenti in quei territori, non certo riproponendo rivendicazioni superate dalla Storia, che non fanno altro che rimestare nelle ferite del passato, fomentando odi reciproci.
Invece, nella sua foga nazionalista e neoirredentista, l’Unione degli Istriani alimenta divisioni tra le comunità italiane, slovene e croate d’oltre confine. Lo fa, per esempio, con un post facebook del 22 gennaio 2021 dal titolo: “I sentimenti che dividono gli esuli dai rimasti”, mediante il quale attaccano il sindaco di Buie d’Istria (Croazia), Fabrizio Vizintin, per essersi espresso con parole di apprezzamento rispetto alle “Decisioni di Pisino”, prese dai partigiani jugoslavi nel 1943, che l’Unione degli Istriani definisce “famigerate”, mentre per il sindaco di Buie: “gettarono le basi dell’Istria moderna e multiculturale, una regione che per molti oggi può rappresentare un modello e della quale siamo tutti orgogliosi”. Evidentemente, anche sulle vicende storiche, tra gli italiani d’oltre confine esistono giudizi e sentimenti differenti da quelli espressi dall’Unione degli Istriani.
E a tal proposito dovrebbero essere fonte di preoccupazione le pesanti offese che in un post del 26 febbraio scorso il presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, da voi interpellato, rivolge alla Slovenia, dunque in quanto Stato e in quanto Popolo, peraltro su una banale questione commerciale: “La Slovenia farebbe bene ad accontentarsi di quelli che sono, senza possibilità di smentita alcuna, primati esclusivi, ovvero quello di essere il più grande cimitero d’Europa, cioè il ‘Paese delle Foibe’”.
Sarebbero questi, gentili Assessore e Sindaco, i “valori” di dialogo e confronto che questi signori andranno a portare nelle scuole cittadine grazie al vostro protocollo d’intesa? È in questo modo che costoro intendono promuovere l’amicizia tra i nostri popoli, membri della Comunità europea?
È altresì singolare il fatto che il loro presidente affermi che l’Associazione non “giustifica” bensì “contestualizza” le atrocità compiute dall’Esercito italiano nei confronti della popolazione civile jugoslava in seguito all’invasione del 1941. Dopodiché accusano di negazionismo gli storici che osano contestualizzare le complesse vicende del Confine orientale nel quadro della Seconda guerra mondiale, scatenata dalla Germania nazista con cui l’Italia fascista scelse di allearsi e delle cui mire espansioniste la Jugoslavia fu vittima.
È quindi del tutto evidente, e lo è ancor di più dalle dichiarazioni dell’assessore Visentin, che il protocollo d’intesa siglato con l’Unione degli Istriani non è affatto motivato dal proposito di promuovere una maggiore conoscenza delle vicende del Confine orientale, ma è soltanto una mossa di carattere politico-propagandistica nel solco dei tanti tentativi di revisionismo storico portati avanti da alcune forze politiche del panorama nazionale che faticano a riconoscersi nei valori fondanti della nostra Repubblica nata dalla Resistenza e nella Liberazione dal nazifascismo.
E non è la presunta apartiticità dietro cui si maschera l’Unione degli Istriani, e tantomeno i loro accreditamenti (peraltro comuni a molte altre associazioni culturali, sportive, ambientaliste e animaliste) che cambia la natura profondamente neoirredentista di questa Associazione.
A lei, assessore Visentin, che accusa l’ANPI di “pregiudizio” nel voler affrontare la questione delle foibe, rispondiamo che siamo talmente interessati all’argomento da volerne parlare senza reticenze, a partire dai primi “infoibamenti”, quelli organizzati dai sadici torturatori e stupratori dell’Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia-Giulia, la famigerata “Banda Collotti”; un gruppo di poliziotti italiani al servizio delle SS, che rastrellavano gli ebrei triestini e istriani per mandarli nella Risiera di San Sabba e ad Auschwitz, catturavano e torturavano antifascisti italiani e slavi nella famigerata “Villa Triste” di via Bellosguardo 8 a Trieste, per poi caricarli a bordo di un furgone sequestrato a un’impresa mortuaria e gettarli vivi nelle foibe, come risulta da numerose testimonianze, inclusa quella dell’ispettore di Polizia Umberto De Giorgi, resa al tempo del processo per i crimini della Risiera di San Sabba.
E tutte queste atrocità avvenivano anche prima del 1943, assessore Visentin. Siamo pertanto d’accordo con lei che la storia vada studiata per intero e senza il pregiudizio che lei attribuisce all’ANPI.
Invitiamo lei e il sindaco Ghilardi a lasciare gli esponenti dell’Unione degli Istriani alle loro nostalgie neoirredentiste. Costoro non sono nostalgici di quelle terre, dove peraltro, nell’Europa che ha abbattuto i suoi confini interni, chiunque può andare a vivere in qualsiasi momento, ma sono nostalgici dell’appartenenza delle stesse all’Italia; appartenenza perduta proprio in seguito alla folle volontà di dominio del fascismo che gli accordi di Rapallo violò con l’invasione del 1941.

Il Comitato