Pietre d’Inciampo – video

Sabato 6 Marzo 2021

Posa delle Pietre d’Inciampo in memoria di:
Giuseppe Galbiati, Anselmo Oggioni e Giovanni Vergani

Tutti e tre avevano partecipato allo sciopero generale contro la guerra e l’occupazione nazifascista che dal I° all’8 marzo 1944 aveva bloccato le fabbriche del Nord. Dopo l’arresto furono rinchiusi prima a San Fedele, poi al carcere di San Vittore e infine nella caserma Umberto I° di Bergamo. Dalla stazione di Bergamo partirono sui vagoni piombati per il lager di Mauthausen; da lì furono trasferiti nel vicino sottocampo di Gusen dove trovarono la morte.

Via Garibaldi, 13 – Posa della Pietra d’Inciampo in memoria di Giuseppe Galbiati

Giuseppe Galbiati, Nacque il 17 ottobre 1904 a Cinisello, lavorava come meccanico alla Falck Unione di Sesto San Giovanni.
Venne arrestato a casa nella notte tra il 27 e il 28 marzo 1944 – Morì a Gusen il 30 gennaio 1945.

Via Mazzini, 2 – Posa della Pietra d’Inciampo in memoria di Anselmo Oggioni

Anselmo Oggioni, Nacque il 25 febbraio 1915 a Cinisello, lavorava come gruista alla Falck Vittoria di Sesto San Giovanni.
Venne arrestato in fabbrica nella notte tra il 27 e il 28 marzo 1944 – Morì a Gusen il 12 marzo 1945.

Via Caduti della Liberazione, 7 – Posa della Pietra d’Inciampo in memoria di Giovanni Vergani

Giovanni Vergani, Nacque il 25 ottobre 1899 a Cinisello, lavorava come falegname alla Breda di Sesto San Giovanni.
Venne arrestato a casa nella notte tra il 13 e il 14 marzo 1944 – Morì a Gusen il 5 febbraio 1945.

Ai giovani, intervento di Giuseppe VALOTA, presidente dell’ANED di Sesto San Giovanni

17° concerto in Biandino

In ricordo di quanto avvenuto nell’inverno ‘44/45
Sui sentieri della guerra partigiana in Valsassina
Rifugio Tavecchia – Introbio (Lc)

A causa dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, quest’anno non abbiamo potuto ritrovarci e partecipare alla tradizionale festa al rifugio Tavecchia in Biandino, “Le Radeau de la musique” però, ha voluto esserci come tutti gli anni.
Con grande piacere pubblichiamo il “17° concerto in Biandino” in ricordo di quanto avvenuto nell’inverno ‘44/45 (Lc)

APPELLO AL VOTO

boCinque incontri organizzati dal Comitato per il No di Cinisello Balsamo (più una partecipazione al confronto in Consiglio comunale) da maggio a novembre; sono molti, ma i cittadini hanno sempre partecipato numerosi. Un pubblico che ha ascoltato con attenzione e ha posto domande ai molti relatori che abbiamo invitato:
Marco Dal Toso, Luciano Bellipaci, Aldo Giannuli, Carlo Smuraglia, Francesca Parmigiani, Armando Spataro, Filippo Pizzolato, Raffaele Mantegazza, Gianni Rinaldini, Claudio Tani, Walter Tocci, Barbara Pezzini, Lorenza Carlassare, Nando Dalla Chiesa. Grazie a tutti loro per averci spiegato le ragioni del loro NO alla riforma.

Grazie ai giornalisti Silvia Truzzi e Ivano Bison e grazie ad Andrea Nossa degli Studenti per il NO per aver condotto gli incontri.

Grazie a tutti gli studenti che abbiamo incontrato negli Istituti scolastici di Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Monza in occasione di cinque diverse iniziative. 
Grazie all’ANPI per l’impegno e il sostegno.

Grazie ai cittadini che si sono avvicinati al nostro gazebo per ricevere volantini, per parlare con noi, per avere maggiori informazioni. GRAZIE PER AVERCI DATO SOLIDARIETA’ E SUPPORTO.

In questi mesi, per noi faticosi, di scorrettezze ne abbiamo viste molte, ma abbiamo sempre cercato di essere rispettosi delle posizioni di tutti, anche di quelli che non la pensavano come noi. E ora ci avviciniamo con serenità al voto, abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per difendere la Costituzione. Di più non potevamo.

Vi inviamo in allegato il nostro appello al voto. Si tratta di un testo lungo che vale però la pena di leggere fino in fondo, questo voto è un passo importante.
#NOIVOTIAMONO
Comitato per il NO di Cinisello Balsamo

LETTERA APERTA AI CITTADINI E ALLE CITTADINE

Video appello per il No al referendum costituzionale – Carlo Smuraglia

“Le italiane e gli italiani fermino col loro NO lo stravolgimento della Costituzione”: così Carlo Smuraglia annuncia due iniziative nazionali ANPI a Roma

LE RAGIONI DEL NO

ntervista a Francesca Parmigiani con stralci dell’incontro organizzato il 29 settembre 2016 dal Comitato per il NO di Cinisello Balsamo.
Interventi di:
Francesca Parmigiani – dottoressa di ricerca in Diritto Costituzionale;
Carlo Smuraglia – presidente nazionale dell’A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia);
Armando Spataro – magistrato, procuratore della Repubblica di Torino.

GUSTAVO ZAGREBELSKY

“Se viene approvata questa riforma allora per 20 o 30 anni non avremmo la possibilità di cambiarla. Se questa riforma verrà respinta chi ha detto che non potrà esser fatto qualcosa di più semplice?”
L’intervento del prof. Gustavo Zagrebelsky, costituzionalista e presidente emerito Comitato del NO, durante il confronto sul La7 con il premier Matteo Renzi in data 30.09.2016

Comitato per il NO

 

NOTAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANPI

Referendum, legge elettorale: un grande scompiglio sotto il sole di luglio

Sembrava tutto chiaro (a prescindere dagli esiti possibili): inevitabile il referendum di ottobre sulla riforma del Senato, la legge elettorale in attesa di decisione, davanti alla Corte Costituzionale; invece, le acque si stanno muovendo e perfino intorbidando. Si fa un gran parlare di modifiche alla legge elettorale (la terza ondata di modifiche!), con una serie di proposte che vanno in direzioni diverse e di cui non poche sanno molto di interessi particolari, di partito o di schieramento e assai meno di una seria volontà di migliorare, in favore dei diritti dei cittadini, una legge malfatta e antidemocratica. Il “premier” dopo aver dichiarato più volte che quella “ottima” legge non si poteva toccare, adesso dice che lui non c’entra più, che la parola spetta al Parlamento, ove – se ci saranno i numeri – la legge potrà essere cambiata (non si capisce bene se si tratta di un vero distacco, o di una minaccia oppure di una sorta di ricatto). Contemporaneamente, si è aperto un fronte di discussione anche sulla riforma del Senato: da un lato, perché non si riesce a capire quando ci sarà il referendum, a fronte di una incredibile ed inaffidabile scorribanda di ipotesi e di date, e dall’altro, perché ha preso quota – almeno per ora -il tema del possibile “spacchettamento” (cioè della divisione del referendum in più quesiti, anziché risolversi in uno solo, come pareva). C’è già chi ha avanzato l’ipotesi di arrivare a cinque quesiti; c’è chi, bontà sua, ha ricordato che non sarà il Governo a decidere ma – semmai – la Corte di Cassazione o la Corte Costituzionale (non mi pare che esistano precedenti e dunque si naviga in mare aperto).
Ora, ciò che va detto è che, a stretto rigore, dalla Costituzione si dovrebbe desumere che il referendum debba vertere su un unico quesito, di contenuto omogeneo. Questo fu osservato già anche da alcuni giuristi, diversi mesi fa, rilevando che la cosiddetta “Riforma del Senato” conteneva temi disparati, oltre quello di fondo (ad esempio la disciplina dell’iniziativa popolare, quella dello statuto delle minoranze, la regolamentazione del sistema delle autonomie e dei rapporti con lo Stato, l’abolizione del CNEL). Ma queste considerazioni non solo caddero nel vuoto, ma anzi furono vanificate dalle reiterate dichiarazioni del Presidente del Consiglio e Segretario del Partito di maggioranza, secondo le quali questo referendum sarebbe stato una sorta di “giudizio di dio”, non tanto sulla materia del testo di “riforma” quanto sul Governo e sul suo Presidente.
Ovvio che se si trattava di un “plebiscito”, questo sarebbe dovuto avvenire in un unico contesto, e su un unico soggetto, individuale o collettivo Adesso anche questo sta cambiando, la stampa è piene di idee, di proposte al riguardo. I radicali hanno già formulato addirittura un’ipotesi di suddivisione dei quesiti. Il protagonista di fondo, non parla e non sembra avere ancora un orientamento deciso, anche se adesso più che su un giudizio di merito, sembra si voglia far leva sulle paure (politiche ed economiche).
Ma tutto questo frinire di cicale continua e disturba; sembra che ne siano andati a parlare anche col Presidente Mattarella, che ha giustamente dichiarato la sua “neutralità”. Io non voglio esprimermi su una qualsiasi delle scelte possibili e suscettibili anche di influire sui tempi; preferisco limitarmi ad osservare che, se questo problema esiste, è strano che se ne siano accorti solo ora e che effettivamente adesso è troppo tardi per prenderlo in considerazione.
E mi viene un dubbio: che le paure che si vorrebbero suscitare nel popolo (il caos, l’ingovernabilità, il disastro economico, etc.) siano di altro tipo ed alberghino proprio in casa di chi ostentava tanta sicurezza. Non si dica, per favore, che siamo sospettosi, ma i sintomi ci sono tutti: e il primo è l’incredibile ritardo nell’accorgersi di un simile “difetto” e il secondo è l’incertezza e l’esitazione nel fissare la data del referendum.
Poiché questi signori sono molto attenti ai sondaggi, non è che le certezze ostentate abbiano subito qualche duro colpo dalla lettura dei giornali che li riportano e sui quali il “NO” viene considerato in vantaggio (o quantomeno in equilibrio con il SI?
E non è che tutta questa frenesia di parole, di invenzioni, di ipotesi sull’uno e sull’altro tema (legge elettorale e riforma del Senato), tragga origine da qualcosa che non si dice apertamente, ma che ha tutto il sapore della ricerca dei modi migliori per soddisfare interessi di partito e/o di governo, piuttosto che l’interesse generale ad una parola chiara, espressa dal popolo?
In più, si ha l’impressione che si stia instaurando una sorta di possibile scambio:
si sarebbe disponibili a modificare la legge elettorale nella direzione richiesta da alcuni partiti (che non è quella per la quale si intendeva svolgere il referendum, sia ben chiaro), in cambio dell’assicurazione che alcuni “indecisi” voterebbero “SI” alla riforma del Senato. Questa ipotesi, che non è affatto appannaggio di alcuni maliziosi, ma comincia a trasparire abbastanza chiaramente da alcune dichiarazioni e “riflessioni”, dimostra quanto poco rispetto si nutra per la volontà dei cittadini, per il loro diritto alla rappresentanza e per un vero “equilibrio” dei poteri istituzionali.
Insomma, l’aria che si sta respirando non mi piace e spero vivamente di essere smentito. Magari tutto questo rovello si scioglierà, la Corte Costituzionale dichiarerà l’illegittimità della legge elettorale denominata “Italicum” e si darà finalmente la parola, sulla riforma del Senato, ai cittadini, che giustamente – e per ragioni di merito – bocceranno la riforma, così mal fatta, così mal scritta e così poco corrispondente alle linee portanti della Carta costituzionale. Sogni? Io spero di no; ma nell’attesa del risveglio mi preoccupa tutto questo arzigogolare, che ha tutto il sapore di un gioco di interessi e no n della ricerca del bene comune.
anpinews_header.d74bcdc5b776n. 210 – 12/19 luglio 2016

La sovranità appartiene al popolo

Comitato per il No alla riforma costituzionale Cinisello Balsamo
Contributi:
Teresa Mattei – Firenze 5 maggio 2005 – da Teatro del Legame
Vittorio Foa – novembre 2005 – da Rassegna.it
Oscar Luigi Scalfaro – da Youdem Tv
Giorgio Napolitano – 29 marzo 2006 – da Radio Radicale
Piero Calamandrei – Introduzione Storica sulla Costituzione – ANPI Cinisello Balsamo
Bella Ciao – eseguito dai Modena City Ramblers – courtesy of Universal Music Italia S.r.l.
Immagini della Liberazione di Torino e di Milano – tratte dal film “Lotta partigiana” – realizzato da Paolo Gobetti – 1975, produzione A.N.C.R., Torino
Immagini della Costituente fornite da Archivio dell’Istituto Luce, Roma
Fotografie di Piero Calamandrei – concesse da Silvia Calamandrei