Nel corso dei decenni la nostra città si è arricchita di numerosi segni (monumenti, lapidi, iscrizioni, targhe) che fungono da ponte tra la storia locale e quella nazionale. Alla creazione di questo patrimonio storico hanno contribuito l’Amministrazione comunale e, insieme a lei, le storiche cooperative di Cinisello e Balsamo, le associazioni (compresa la nostra) e anche i singoli cittadini.
Tutti questi segni, scolpiti nel marmo, fusi nel bronzo, incisi sulla pietra, ci ricordano il contributo che le donne e gli uomini di Cinisello Balsamo hanno dato, più o meno consapevolmente, allo svolgersi degli eventi che attraversavano la vita del nostro Paese. Talvolta per quei nostri concittadini questo ha significato il sacrificio supremo della vita, tal altra un aiuto concreto al vivere comune e in ogni caso la partecipazione attiva alle vicende che contribuivano a determinare l’identità del nostro territorio.
Una delle fasi che ha segnato fortemente la vita della nostra comunità è costituita dall’antifascismo e dalla Resistenza che ha avuto come protagonisti tante donne e uomini di Cinisello Balsamo. In quegli anni di dittatura, di occupazione e di guerra hanno rischiato e anche donato la loro vita per un ideale di libertà, di giustizia sociale e di pace e la loro comunità ha voluto mostrare in tanti diversi modi il segno della sua riconoscenza. Questo è avvenuto non solo negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale, ma anche nei decenni seguenti fino tempi più recenti, come mostra la storia dei monumenti e delle lapidi che fanno parte di questa sezione.
Se immediatamente dopo la guerra era molto chiara la consapevolezza di quanto prezioso fosse il lascito di quei “resistenti” (e infatti la prima lapide venne collocata all’esterno del palazzo comunale già nel 1946, mentre nel 1947-48 in via Mazzini venne posata quella in memoria del partigiano Valentino Colombo e del deportato Anselmo Oggioni), anche in seguito essa non è mai venuta meno, specialmente nei momenti in cui i valori per cui avevano lottato sembravano messi a rischio e più forte emergeva l’esigenza di richiamarli alla coscienza di tutta la comunità. Così decennio dopo decennio le vie e gli spazi pubblici si sono arricchiti di monumenti, bronzi, targhe che ogni 25 aprile ricordano a tutti noi cittadini spesso distratti, ciò che, come hanno scritto gli alunni di una scuola media, ci hanno donato: “La loro vita per la nostra libertà”.
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Mappa interattiva – Gli spazi pubblici con i monumenti e le lapidi

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