15 giugno 1944

il sacrificio del partigiano Mario

Mario Cifola, staffetta di appena 21 anni, il 15 giugno 1944 venne catturato dai tedeschi nei pressi della chiesa della Madonna delle Grazie (Montottone), nel frattempo nella piazza del paese circa duecento abitanti – accusati di essere fiancheggiatori dei partigiani – rischiano di essere trucidati dalle mitragliatrici nemiche. Mario venne trascinato in piazza davanti alla folla e, inginocchiato insieme ad altri cinque persone: Leonida Palladino, Ottavio Sebastiani, Dante Sabbatini, Federico Storelli e Fernando Bozzi, attendono la loro fine. In quel momenifolato alcuni frati chiesero ed ottennero di poterli confessare prima di essere passati per le armi. I sei furono condotti nella dimora dei frati. Mario Cifola vidi, all’interno di una stanza al pianterreno, una porta non sorvegliata e tenta la fuga verso i campi. Ma la ingiusta sorte lo riporta di fronte ad altre truppe in perlustrazione che scaricano contro di lui una raffica di piombo.

Il suo tragico destino servì a placare le ire dei militari e rendere salvi gli abitanti di Montottone dall’imminente fucilazione.

  Approfondisci:
Atlante delle stragi naziste e fasciste: Episodio di Montottone,15.06.1944

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