PER NON DIMENTICARE

20 giugno 1944

TRE ALLA VOLTA – I MARTIRI DI FONDOTOCE (le vittime dell’orrore, la ferocia e le barbarie nazifascista)

Nella piana di Fondotoce, nel tardo pomeriggio del 20Associazione Casa della Resistenza giugno 1944 quarantatré prigionieri furono portati davanti al plotone d’esecuzione. La crudeltà, la miseria umana, l’infamia e quanto di malvagio si possa immaginare sulle atrocità della guerra vengono raffigurati in questo episodio drammatico della nostra storia…. continua...


17 giugno 1944

Giovanni Marafante – Il sacrificio di un ventenne, morto per la nostra libertà

Il rastrellamento della Val Grande rimarrà impresso nella memoria storica come uno dei più drammatici episodi della Resistenza al nazifascismo.

La terribile operazione ebbe inizio l’11 giugno 1944 e per una ventina di giorni, due battaglioni di SS coadiuMARAFANTE GIOVANNIvati da elementi di italiani della RSI diedero la caccia alle formazioni partigiane operanti sul territorio. La portata del rastrellamento fu atroce: incendi, saccheggi e fucilazioni non risparmiarono la popolazione civile.

La tragica ma valorosa fine del nostro giovane partigiano avvenne nel teatro di questo tragico episodio. Giovanni Marafante diede la propria vita in combattimento sui monti di questo vasto territorio alpino tra il Verbano e l’Ossola… continua…


 16 e 17 giugno 1944

il sacrificio dei compagni lissonesi: Chiusi, Somaschini, Erba e Parravicini

Nel ricordare il tragico episodio, la nostra sezione è vicina ai compagni lissonesi in questi giorni di commemorazione dei partigiani: Pierino Erba, Carlo Parravicini, Remo Chiusi e Mario Somaschini trucidati dalla ferocia nazifascista.

Un uomo muore solo quando più nessuno si ricorda di lui”

Lissone, Venerdì 16 giugno 1944
Da alcune ore i quattro partigiani lissonesi Remo Chiusi, Mario Somaschini, Pierino Erba e Carlo Parravicini, accusati dell’attentato in Corso Milano contro due militi fascisti (avvenuto in tarda serata di ieri), sono nelle mani dei nazifascisti: Erba e Parravicini sono presso la Casa del Fascio di Lissone (l’attuale Palazzo Terragni), Chiusi e Somaschini in Villa Reale a Monza.Nell’ora di uscita degli operai dal lavoro, gli altoparlanti chiamano a raccolta la popolazione in piazza Ettore Muti (l’attuale piazza della Libertà) per assistere ad uno spet­tacolo. La gente, ignara di quanto stava per accadere, si ferma e s’infittisce in una sospettosa attesa. Ad un certo punto, dalla scalinata della Casa del Fascio scendono due giovani quasi inca­paci di reggersi in piedi per le torture subite: sono Pierino Erba (di 28 anni) e Carlola-tomba - Lissone Parravicini di anni 23. I due partigiani vengono messi davanti alla fontana e fucilati tra lo sgomento della popolazione… continua...

venerdì 17 giugno 2016 in Piazza Libertà  alle ore 17 l’ANPI di Lissone ricorda i quattro giovani partigiani lissonesi fucilati il 16 e 17 giugno 1944

Aprofondisci:

visita il sito dell’A.N.P.I. di LISSONE – Sezione “Emilio Diligenti”


15 giugno 1944

il sacrificio del partigiano Mario

Mario Cifola, staffetta di appena 21 anni, il 15 giugno 1944 venne catturato dai tedeschi nei pressi della chiesa della Madonna delle Grazie (Montottone), nel frattempo nella piazza del paese circa duecento abitanti – accusati di essere fiancheggiatori dei partigiani – rischiano di essere trucidati dalle mitragliatrici nemiche. Mario venne trascinato in piazza davanti alla folla e, inginocchiato insieme ad altri cinque persone: Leonida Palladino, Ottavio Sebastiani, Dante Sabbatini, Federico Storelli e Fernando Bozzi, attendono la loro fine. In quel momenifolato alcuni frati chiesero ed ottennero di poterli confessare prima di essere passati per le armi. I sei furono condotti nella dimora dei frati. Mario Cifola vidi, all’interno di una stanza al pianterreno, una porta non sorvegliata e tenta la fuga verso i campi. Ma la ingiusta sorte lo riporta di fronte ad altre truppe in perlustrazione che scaricano contro di lui una raffica di piombo.

Il suo tragico destino servì a placare le ire dei militari e rendere salvi gli abitanti di Montottone dall’imminente fucilazione.

  Approfondisci:

Atlante delle stragi naziste e fasciste: Episodio di Montottone,15.06.1944


 14 GIUGNO 1944

 FUCILAZIONE  di Rabellotti, Cattaneo, Rossi e Oliaro

Migiandone - Cappella di S. Bernardosulla strada di Migiandone, nei pressi della Cappella di S. Bernardo, Il 14 giugno 1944 Remo Rabellotti di 24 anni, Felice Cattaneo di 20, Edoardo Rossi di 21 e Bartolomeo Oliaro di 18 dopo essere stati sottoposti a violente torture inflitte dalla la ferocia nazista-fascista; furono atrocemente massacrati.

 Approfondisci:

Atlante delle stragi naziste e fasciste: ORNAVASSO, (Verbano-Cusio-Ossola – Piemonte)

Comitato provinciale di Novara: FUCILAZIONE ALLA CAPPELLA DI S. BERNARDO


13 GIUGNO 1944

L’eccidio nazi-fascista di Forno

Monumento alle vittime dell’eccidio di Forno

Monumento alle vittime dell’eccidio di Forno

Ai piedi del massiccio delle Alpi Apuane, nella stretta vallata del fiume Frigido accade uno degli episodi più drammatici della nostra storia.

all’alba del 13 giugno 1944 la ferocia nazifascista si abbatté contro l’intera popolazione di Forno. I tedeschi e i reparti italiani della X MAS rastrellarono il paese casa per casa e, sparavano attraverso le finestre delle case e, sulla strada principale del paese, con violenza inaudita massacrarono 60 persone e 51 fecero prigionieri e inviati nei campi di lavoro in Germania

 Approfondisci:

Atlante delle stragi naziste e fasciste – “FORNO MASSA 13.06.1944 (Massa-Carrara – Toscana)”