Gita sociale a Reggio Emilia e a Gattatico-Casa Museo Cervi

domenica 5 giugno 2016

Dalle vie, piazze, monumenti e luoghi della storia della Resistenza nella città di Reggio Emilia Medaglia d’Oro al Valor militare della Resistenza

25 aprile 1945 in Piazza del Duomo a Reggio Emilia

Care compagne e cari compagni,

Il comitato ringrazia tutti coloro che con il proprio contribuito e la propria partecipazione hanno reso possibile questa importante e significativa iniziativa promossa dalla nostra sezione cittadina.

un caloroso ringraziamento va in modo particolare alla piccola Lisa che con la sua presenza ha riportato la gioia nel gruppo.

Ringraziamo naturalmente anche il compagno Antonio Zambonelli della sezione ANPI di Reggio Emilia che, grazie alle sue capacità descrittive, ha saputo illustrare e trasmettere il valore storico di ogni luogo di memoria dell’itinerario.L

L’itinerario

L’itinerario parte da un luogo terribile! terribile come ogni luogo dove un individuo venne rinchiuso, torturato e massacrato per la libertà, la eguaglianza, la democrazia ed il bene comune”.

Deposizione della prima corona al Poligono di Tiro di Reggio Emilia 20160605_ANPI_CINISELLO_Reggio_Emilia (04)

Rendiamo omaggio ai martiri uccisi presso il Poligono di Tiro di Reggio Emilia. Le figure emblematiche di questo luogo di memoria sono i sette fratelli Cervi (Agostino, Aldo, Antenore, Ettore, Ferdinando, Gelindo e Ovidio) che, insieme a Quarto Cimurri furono fucilati senza processo all’alba del 28 dicembre 1943.

La lapide in marmo posta nel lato sinistro dell’ingresso al poligono ricorda anche che loro non sono stati gli unici a 20160605_ANPI_CINISELLO_Reggio_Emilia (09)trovare la morte all’interno del sito, il 30 gennaio 1944 i fascisti repubblichini fucilarono don Pasquino Borghi e altri otto antifascisti: Ferruccio Battini, Romeo Benassi, Umberto Dodi, Dario Gaiti, Destino Giovannetti, Enrico Menozzi, Contardo Trentini e l’anarchico Enrico Zambonini, già combattente in Spagna.

«QUI SACRIFICARONO LA PROPRIA VITA PER LA LIBERTÀ E LA DEMOCRAZIA CADUTI SOTTO IL PIOMBO FASCISTA»

 Proseguiamo il nostro percorso verso altri luoghi di rilevanza storica della città Medaglia d’Oro al Valor militare della Resistenza.011 ANPI Reggio Emi

Deposizione della seconda corona al sacrario dei caduti della Resistenza di Reggio Emilia

Sotto l’ombra di due colonne di tigli ci raccogliamo per la deposizione della seconda corona al sacrario dei caduti della Resistenza di Reggio Emilia.

Descrizione del sacrario: Il monumento originario (una targa/sacrario lunga circa dieci m. per un’altezza superiore ai due m.) venne inaugurato il 25 aprile 1950 dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Nel 1984, in seguito a lavori di restauro nell’edificio della Galleria Parmeggiani, venne decisa una nuova ubicazione per la targa sacrario dei caduti della Resistenza di Reggio Emilia, nonché una nuova soluzione formale. Pertanto il monumento venne ricostruito nell’area verde adiacente ai monumenti dedicati alla Resistenza e ai caduti del 7 luglio1960. Il nuovo monumento è composto da dieci steli metalliche, ognuna delle quali ospita circa sessantadue nomi di caduti e contiene le 615 fotoceramiche precedentemente infisse.

La descrizione del sacrario è stata estratta dalla scheda presente nel Report dei Monumenti di Reggio Emilia (http://www.anpireggioemilia.it/adotta-un-monumento-la-memoria-batte-nel-cuore-del-futuro/)

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«GLORIA AI CADUTI PER LA LIBERTÀ E L’INDIPENDENZA DEL POPOLO ITALIANO»

La prossima sosta dista a pochi pasi, in Piazza Martiri del 7 luglio troviamo un’imponente scultura ln bronzo, il Monumento alla Resistenza reggiana.

Descrizione del bronzo: Trattasi del monumento alla Resistenza reggiana. Esso consta di una pregevole opera in bronzo dello scultore Remo Brioschi posta su basamento in granito. La scultura rappresenta gli ultimi istanti di vita di un gruppo di vittime del nazifascismo. L’iconografia è quella del martirio: le vibrazioni dei piani di luce e il riverbero dei bronzi seguono la tensione verticale delle aste che sostengono il peso dei corpi delle vittime civili ed evocano sentimenti d’eroismo e sofferenza. Il monumento venne realizzato grazie ad una sottoscrizione pubblica che coinvolse l’intera provincia. L’inaugurazione è avvenuta il 25 aprile 1958

La descrizione del bronzo è stata estratta dalla scheda presente nel Report dei Monumenti di Reggio Emilia (http://www.anpireggioemilia.it/adotta-un-monumento-la-memoria-batte-nel-cuore-del-futuro/)

«A GLORIA E RICORDO DELLA RESISTENZA – 25 APRILE 1958»

20160605_ANPI_CINISELLO_Reggio_Emilia (24)Piazza Martiri del 7 luglio

Quanto è avvenuto in quel violento pomeriggio, il contesto storico e i nomi dei compagni morti per mano dei fascisti (immortalati dalla celebre canzone di Fausto Amodei “Per i morti di Reggio Emilia”) è ben noto a tutti; tuttavia l’accurata ricostruzione da chi ha vissuto quei tristi momenti, come il compagno Antonio Zambonelli, produce in ognuno di noi la consapevolezza che la memoria è «quel filo invisibile ma tenacissimo che tiene unite le comunità, è il racconto di una identità fatta di cultura, sensibilità e patrimonio ideale»  che ci obbliga a custodirla, difenderla e trasmetterla alle nuove generazioni.

Testimonianza

Significativa è stata la testimonianza sul tragico fatto di sangue avvenuto in questa piazza il 7 luglio 1960.

 La repressione da parte delle forze dell’ordine che investì la pacifica manifestazione operaia è stata feroce, i celerini impugnarono le armi e cominciarono a sparare ad altezza d’uomo, sparavano sulla folla. “Un poliziotto, ricorda Zambonelli rifacendo il gesto, estrae la pistola, prende la mira, e spara a un ragazzo”.

Dalla descrizione di questa azione si potrebbe intuire che in quel momento, la vita di Afro Tondelli di 36 anni, giunse in modo cruento al termine.  La stessa fine toccò ai compagni Marino Serri, di 41 anni, Emilio Reverberi di 39 anni Ovidio Franchi di 19 anni e Lauro Farioli di 22.

“COMPAGNI, SIA BEN CHIARO CHE QUESTO SANGUE AMARO VERSATO A REGGIO EMILIA, È SANGUE DI NOI TUTTI”
Fausto Amodei

La Sinagoga

Ci dirigiamo verso il ghetto ebraico, in via dell’Aquila troviamo la Sinagoga. Oggi questo luogo non è più adibito al culto, l’intera struttura viene utilizzata per iniziative culturali e visite guidate per scuole e gruppi.

Dei settanta Ebrei reggiani residenti nel territorio, di cui la maggior parte fuggita all’estero, durante un’azione congiunta della polizia italiana e della polizia militare tedesca, dieci vengono arrestati il 5 dicembre 1943, tre in via dell’Aquila -. Tutti i dieci vengono sterminati ad Auschwitz.

Dopo l’arresto dei dieci ebrei reggiani i primi di dicembre del 1943 il Tempio viene saccheggiato dalla milizia fascista. La biblioteca della Comunità fu in parte venduta e in parte destinata al macero dai repubblichini guidati dall’amministratore dei beni ebraici; vennero trafugati gli addobbi, i lampadari, l’argenteria e altri oggetti di valore.

Approfondisci

estersito, nato da un’idea dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Reggio Emilia (Istoreco),

Enciclopedia storica dell’Ebraismo reggiano 


Morti per la pace

20160605_ANPI_CINISELLO_Reggio_Emilia (36)Mario e Fermo: due giovani appena diciottenne uccisi barbaramente dai colpi del Regio Esercito.

Il 25 febbraio 1915 migliaia di lavoratori reggiani manifestavano intorno al Teatro Ariosto il proprio dissenso alla follia della guerra, quella sera d’inverno Mario Baricchi e Fermo Angioletti furono tragicamente protagonisti della storia di questa meravigliosa città.

Nel piazzale antistante al teatro è dedicata una targa in memoria al loro sacrificio.

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“Il riconoscimento di Reggio Emilia ai giovani Mario Baricchi e Fermo Angioletti di anni 18 che, nell’intento di evitare la follia della guerra, furono qui uccisi dal Regio Esercito il 25 febbraio 1915”


La Caserma Zucchi

In viale Allegri culmina la nostra visita, le tappe da noi visitate furono ricche di particolari storici e di memoria, i sui monumenti, le sue lapidi ed ogni angolo di questa città meravigliosa, rispecchiano e trasudano il forte coraggio, il valore ed il sacrificio per la pace e la giustizia del popolo reggiano.

Sul muro esterno dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (allora Caserma Zucchi) di fronte al Teatro della Cavallerizza, troviamo due lapidi commemorative, la prima in memoria di un grande uomo: Angelo Zanti Medaglia d’Argento al valor militar fucilato all’alba del 13 gennaio 1945 nel cortile della Caserma, la seconda commemora cinque uomini in divisa che, il 9 settembre 1943, con grande coraggio hanno sacrificato le proprie vite nel conflitto con le truppe naziste per non consegnarsi all’invasore senza reagire.

per saperne di più:

1945 – gennaio 13 – Fucilazione Angelo Zanti

 Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia: SETTEMBRE 1943 A REGGIO EMILIA

PER LA PATRIA E LA LIBERTÁ
CONTRO IL PRODITORIO ATTACCO
DI FORZE NAZISTE
CADDERO A REGGIO EMILIA
IL 9 SETTEMBRE 1943
ALLA CASERMA ZUCCHI

                ART.   ANTONIO GIANNONE DA PALERMO
   ”   LINO BERTONE DA FORLI
              ”     CARLO GIANNOTTI DA PESARO

ALLA PREFETTURA

BERS. ISIDORO FAVERO DA TREVISO

ALL’AEROPORTO

AVV.     MARIO PIROZZI DA NAPOLI

NEL XXV DELL’OLOCAUSTO
I CITTADINI REGGIANI
PERENNEMENTE GRATI
POSERO

15 SETTEMBRE 1968