17. Anpi: coscienza critica del Paese

Nel documento politico congressuale si evidenzia il ruolo dell’ANPI come coscienza critica del Paese. Coscienza critica significa esprimere giudizi ed assumere iniziative senza guardare in faccia a nessuno, anche se siamo sempre per il rispetto delle associazioni, della società civile, dei cittadini. L’ANPI non può avere governi amici o nemici. E infatti non li ha, in quanto ci soffermiamo sugli aspetti della vita e degli atti dei governi che incidono sulla Costituzione, sui rapporti con il Parlamento, con i cittadini. In continuità con il XV Congresso, il documento ribadisce l’estraneità assoluta dell’Anpi a qualsiasi forma di Partito o Sindacato, perché semplicemente non può essere né l’uno né l’altro, pena la sua snaturazione: noi ci occupiamo d’altro, attenti allo sviluppo democratico di tutte le attività umane e sociali che avvengono sotto l’egida della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza. Infine, il rispetto delle regole è una questione di coerenza e di funzionalità, non di disciplina gerarchica. Su questo secondo aspetto, esistono ancora alcune tendenze a fare ognuno quello che vuole. Non può essere così. Abbiamo uno Statuto e un Regolamento, che vanno rispettati, altrimenti non c’è più un’Associazione, ma un insieme di soggetti riuniti per caso.