A cominciare dagli anni Ottanta è iniziata in Europa la progressiva conquista da parte del neoliberismo di un’egemonia culturale che dura tuttora. E’ stata una vera rivoluzione, la rivoluzione conservatrice. E’ stato ribaltato l’andamento del mondo precedente. Iniqua distribuzione dei redditi, critica globale allo stato sociale, che è stata tra le più grandi conquiste del Novecento, un vero e proprio ribaltamento del concetto di giustizia sociale.
In Europa si è assistito ad una finanziarizzazione del mondo, ad un fenomeno caratterizzato dal denaro che va in cerca di altro denaro, alla produzione di denaro mediante denaro. La finanziarizzazione del mondo finisce per agire come freno all’economia reale. L’ideologia di un mondo dove si possa far denaro unicamente per mezzo del denaro, di un mondo globalizzato in cui, purchè si tolga ogni vincolo ai capitali, si genera crescita, sviluppo e benessere per tutti: questa ideologia perversa ha fatto presa sull’intelletto, le emozioni e il senso morale di milioni di persone. E’ il neoliberismo l’armatura ideologica della controffensiva dei gruppi industriali e finanziari europei. Tale ideologia è diventata una teoria di ogni aspetto dell’esistenza: una teoria della scuola, della comunicazione, della ricerca scientifica, degli insegnamenti che l’università dovrebbe impartire.